+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,39-42)
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore
Riflessione:
Miei cari fratelli e sorelle, non trovate che spesso e volentieri ci capita di essere superbi?
Penso che a volte la nostra vita si trasforma in un gossip, un continuo – come dice Papa Francesco – chiacchiericcio, un pettegolezzo che mostra quanto siamo abili a giudicare gli altri.Crediamo dì conoscerli, pensiamo di sapere tutto di loro e quindi al primo errore ecco la scure del pesante giudizio abbattersi su di loro: la nostra condanna. Mi dispiace dirlo, ma è proprio così.
Perché, non siamo sempre pronti ad emettere una sentenza per le loro azioni? Però vedete, la cosa più grave che spesso lo facciamo a motivo del nostro uso della fede e questo proprio non va bene. Con questo modo di agire e vivere non andremo molto lontano e non saremo tanto diversi da coloro che bramano solo avere il potere e il possesso. Vedete, accogliere la Parola di Dio e viverla, significa vivere le nostre relazioni secondo la prospettiva di Dio, attenti non tanto all’oggetto: il peccato, ma al soggetto: il peccatore, intravedendo così sempre una possibile via d’uscita: la redenzione.
Ecco, solo in questo modo potremo mostrare i frutti dei doni ricevuti dal Signore, solo in questo modo, il nostro sarà un giudizio e solo in questo modo, saremo capaci di una propensione compassionevole prima di noi stessi e poi degli altri, consapevoli che la vita è un percorso talvolta impervio e pieno di buche, ma anche che ogni errore può essere superato, redento e soprattutto riparato.
Ora fratelli carissimi che sappiamo come leggere la nostra e la vita altrui, cosa facciamo?
Io proporrei d’iniziare già da stamani, che dite? Magari perdonando e riconciliandoci con chi abbiamo messo da parte nella nostra vita.
Buona giornata nel Signore!
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